Testo nascosto - clicca qui i due autori non ci fanno vedere nè cosa succede al protagonista, nè cosa succede alla valigetta, se non per pochi attimi. Come a dire che non è importante ciò che succede, ma le conseguenze che questo comporta. E non stiamo parlando di cinema "sperimentale", destrutturato, moderno. E' un cinema classico, che costruisce una tensione hitchcockiana (la lunga sequenza notturna nell'hotel è meravigliosa ed emblematica). Compie un percorso inverso a quello di molti cineasti moderni, che "imparano" dai classici, li metabolizzano, e poi ne orchestrano una visione moderna (dalla destrutturazione di Inharritu alla tragicità dei personaggi di Nolan, al melodramma Cronenberghiano ecc...ma si potrebbe continuare per molto), i Coen hanno metabolizzato il cinema moderno e lo stanno riproponendo attraverso un'ottica classica, tradendo in questo modo la barocca architettura del primo e la confortevole traiettoria del secondo. "Tutto ciò non è dovuto a una cosa sola, ma da tante cose". In questo dialogo tra lo sceriffo Tommy Lee Jones e il suo vecchio collega c'è il senso di tutto: l'indecifrabilità dei nostri tempi (dei loro tempi, essendo ambientato nel 1980), il non saper dare un nome nè alle cause nè alle conseguenze, la mancanza perciò di qualsiasi punto di riferimento (quel fuoco nel deserto che non si riesce a raggiungere). La vecchiaia non come ottica sicura per interpretare il mondo attraverso la saggezza e l'esperienza, ma come dimesso spaesamento che si avvia silenziosamente verso il tramonto... "scarpe rotte, eppure gli tocca di andare" mi viene in mente (così, a buffo). In questa desolazione cosmica rimangono i valori, saldi, degli esseri umani, ma in fondo non fa differenza che tu sia uno sceriffo, un fannullone che tenta il colpaccio o un freddo, bizzarro, sanguinario killer. Perchè i "valori" ce li hanno tutti e tre. voto: 9