16/03/2008 13:57 |
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Sono stato ieri a vederlo! Beh devo dire che è veramente bello! E' un film particolare e gli oscar vinti sono meritatissimi. Non dico nulla sulla trama e non do nemmeno il voto (non saprei cosa dire comunque una stra-abbondante sufficienza). Dico solo una cosa: ANDATELO A VEDERE! |
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17/03/2008 09:14 |
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| | | Post: 558 | Registrato il: 18/10/2004
| Sesso: Maschile | AMMINISTRATORE | maestro jedi | | OFFLINE |
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ciao marcuzzo, grazie per il LA, l'ho visto anche io ieri pomeriggio ma ho precisamente il parere contrario.
su 2 dei 3 oscar niente da dire ma...MIGLIOR FILM?
questo mi bloccherebbe tutta la stagione cinematografica!!!!!
il film è semplice, inutile, lineare e fesso, inoltre non lascia spazio all'immaginazione e tra l'altro è prettamente simbolistico.
come miglior attore non protagonista io avrei dato 2 oscar e così anche per la regia ma il film...
si prende un sei perchè il resto c'è stato anche se la storia zoppicava!
A cavallo dei Fotoni
Se ti fa stare bene...C'hai ragione te!
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21/03/2008 00:46 |
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| | | Post: 490 | Registrato il: 31/10/2001
| Città: ROMA | Età: 41 | Sesso: Femminile | AMMINISTRATORE | jedi | | OFFLINE |
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La penso esattamente all'opposto. Gli Oscar non sono mai vinti da "film belli" ma al massimo da bei film: pellicole che debbano mettere d'accordo ogni tipo di pubblico, "accontentare" (compromesso che ben poco ha a che fare con il lato artistico del cinema) possono essere film discreti, ben fatti, carini ma anche scialbi, insignificanti.
Questo è un film bello. La lentezza è solo apparente, tutta la durata è percorsa da una tensione enorme. Il male è incarnato da "er parrucca", un personaggio grottesco, quasi comico, che come i pagliacci del circo fa paura. Non sono un'ammiratrice dei Cohen anche perchè non ho visto alcuni dei loro film considerati più belli, ma trovo "Non è un paese..." superiore a "Fargo", persino più accattivante da un punto di vista commerciale. Non stiamo parlando di un film impegnato in senso stretto, ma di uno spettacolo classico con una poetica surreale. I vecchi (spoiler) sopravvivono, ma stanchi e sconfitti, incapaci di incidere sull'assurdità del mondo. E' un film "assurdo" anche perchè "il male" sopravvive sempre, al di là di ogni logica - vedi scena dell'incidente i simpatici mi stanno antipatici, i comici mi rendono triste
http://blog.myspace.com/78117030
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21/03/2008 09:05 |
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| | | Post: 558 | Registrato il: 18/10/2004
| Sesso: Maschile | AMMINISTRATORE | maestro jedi | | OFFLINE |
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hiara sono d'accordo con te sui bei film e sul fatto che già doverne discutere sia un punto a favore ma...
io purtroppo la tensione non l'ho vissuta e anzi, in più occasioni ero totalmente rilassato -quasi al punto di dormire- perso per quelle immagini accattivanti delle scenografie.
devo ammettere che c'è tanto, ma non c'è "molto"...io non l'ho trovata quella cosa in più che fa di un film un gran film.
il male, con la faccia da matto e il ricordo di arancia meccanica è il punto di forza più grande ma per l'inseguimento alla gatto silvestro e titti -pure gatto silvestro sopravvive sempre a tutto- mi ha ricordato molto, anzi troppo, vacancy -che era una cagata pazzesca-.
poi parliamo del perchè e del percome.
SPOILERTesto nascosto - clicca qui
chi cacchio è uno che nel pomeriggio va a caccia di cervi, si ficca in una sparatoria trova milioni di dollari e la notte ritorna sul luogo del misfatto per fare cosa? ^__^
che moglie è una che ti dice "dove sei stato?", "fatti i cazzi tuoi", "ok, tanto non lo volevo sapere!".
ciau
[Modificato da andrea997 21/03/2008 09:23]
A cavallo dei Fotoni
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22/03/2008 15:16 |
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| | | Post: 272 | Registrato il: 23/01/2006
| Città: ROMA | Età: 40 | Sesso: Maschile | utente cinemando | jedi | | OFFLINE | |
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Questo è veramente un grande film. Ha ragione Hiara: spettacolo classico, fino al midollo, ma che dello spettacolo classico tradisce le caratteristiche intrinseche. Ed è qui che i Coen compiono il miracolo: per un'ora e mezza ti fanno credere che si sta parlando di un poveraccio del Texas che trova una valigetta piena di soldi. Una caccia tra gatto e topo, dove la cosa importante sembra essere se il nostro protagonista riuscirà a salvarsi e che fine farà la valigetta. Poi però Testo nascosto - clicca qui i due autori non ci fanno vedere nè cosa succede al protagonista, nè cosa succede alla valigetta, se non per pochi attimi. Come a dire che non è importante ciò che succede, ma le conseguenze che questo comporta. E non stiamo parlando di cinema "sperimentale", destrutturato, moderno. E' un cinema classico, che costruisce una tensione hitchcockiana (la lunga sequenza notturna nell'hotel è meravigliosa ed emblematica). Compie un percorso inverso a quello di molti cineasti moderni, che "imparano" dai classici, li metabolizzano, e poi ne orchestrano una visione moderna (dalla destrutturazione di Inharritu alla tragicità dei personaggi di Nolan, al melodramma Cronenberghiano ecc...ma si potrebbe continuare per molto), i Coen hanno metabolizzato il cinema moderno e lo stanno riproponendo attraverso un'ottica classica, tradendo in questo modo la barocca architettura del primo e la confortevole traiettoria del secondo. "Tutto ciò non è dovuto a una cosa sola, ma da tante cose". In questo dialogo tra lo sceriffo Tommy Lee Jones e il suo vecchio collega c'è il senso di tutto: l'indecifrabilità dei nostri tempi (dei loro tempi, essendo ambientato nel 1980), il non saper dare un nome nè alle cause nè alle conseguenze, la mancanza perciò di qualsiasi punto di riferimento (quel fuoco nel deserto che non si riesce a raggiungere). La vecchiaia non come ottica sicura per interpretare il mondo attraverso la saggezza e l'esperienza, ma come dimesso spaesamento che si avvia silenziosamente verso il tramonto... "scarpe rotte, eppure gli tocca di andare" mi viene in mente (così, a buffo). In questa desolazione cosmica rimangono i valori, saldi, degli esseri umani, ma in fondo non fa differenza che tu sia uno sceriffo, un fannullone che tenta il colpaccio o un freddo, bizzarro, sanguinario killer.
Perchè i "valori" ce li hanno tutti e tre.
voto: 9
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28/03/2008 21:06 |
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zinz@n, 22/03/2008 15.16:
Questo è veramente un grande film.
voto: 9
Esatto! Tu hai capito appieno il film e il suo messaggio e condivido anche quanto detto da hiara (sul fatto degli oscar un po' meno ma solo perchè il discorso è complesso e lungo).
Andreone se il film non ti è piaciuto o ti è piaciuto molto meno che a me (o a noi) non ci vedo nulla di strano. E' anche questione di gusti e su quelli non si può (e non si deve) discutere. Mi "spiace" che tu non l'abbia apprezzato come me ma il mondo è bello perché è vario!
Aggiungo solo una cosa: era da anni e anni che non vedevo al cinema un "cattivo" come Cighurn (spero di averlo scritto bene)...un cattivo che in fondo tutto cattivo non è e che mi ha riportato alla mente (seppur con le dovute proporzioni) il grande Nicholson in Shining!
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07/04/2008 22:38 |
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E' meraviglioso quanto Zodiac La bellezza del film sta nella indefinizione del protagonista.Ad oggi mi chiedo chi in effetti sia.Chiaramente per questo emerge una caratterizzazione dei personaggi che probabilmente è il punto focale del tutto.Il fatto che ciascuno dei protagonisti non abbia una destinazione, un ruolo preciso li rende più credibili e assolutamente per nulla patetici.A proposito dei capolavori dei cohen provate con Il grande....è inutile proseguire col titolo e Fratello dove sei. |
07/04/2008 22:44 |
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Ma il sogno finale raccontato alla moglie, probabile preludio di una morte inevitabile....quando dopo il rifiuto da parte della ragazza a partecipare al gioco della monetina, l'immagine si sposta sulla soglia di casa con lo psicopatico che si controlla le scarpe e da quel gesto capisci del frangente precedente in cui chiaramente la poverina è divenuta l'ennesima vittima.... non è raggelante? |
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