00 17/10/2007 18:32
è bello il gioco... quando dura poco...
Serie che continua a godere di un ottimo successo (è in arrivo il quarto capitolo e pare che il quinto sia da poco stato annunciato) in realtà Saw si è bruciato in una fiammata (grondante ettolitri di sangue però!) la sua particolarità. Ad un primo capitolo che lasciava storditi e affascinati (rispettivamente per l'enorme dose di violenza e per la costruzione ad enigma della trama) si è aggiunto un secondo capitolo tanto più spinto sul piano del "gore" (violenza, sangue ecc...) quanto più stupido su quello della trama: certo, l'enigma di base (svelato dal consueto colpo di scena finale) funzionava ancora, ma ciò che emergeva era il disinteresse totale per l'intelligenza dello spettatore (leggi: ti faccio passare la voglia di seguire la trama a forza di scene raccapriccianti) in favore di una sequela incredibile di trappole mortali e torture di vario genere che i poveri malcapitati finivano per autoinfliggersi. Nel cinema "di genere" c'è una cosa "discretamente" importante (su cui sono stati fatti non pochi studi) che si chiama "Sospensione dell'incredulità" : significa che colui che scrive il film mette lo spettatore nella condizione di non dover cercare per forza degli agganci "reali" con ciò che vede sullo schermo. Il punto è che in SAW 2 e 3 questa "regola" è continuamente disattesa. Non ci si crede mai. La trama (e i suoi incastri) perde così di importanza e ci si sofferma solo sul modo in cui gli sceneggiatori faranno morire le vittime. Che, a dirla tutta, in SAW 3 si tramuta in raccapriccio fine a se stesso (niente fossa piena di siringhe aperte, per intenderci, che era uno dei momenti più divertenti del capitolo 2, nonchè un efficacissimo colpo di teatro). Il film, come SAW 2, gioca a rimpiattino con i due capitoli precedenti, mischiando in maniera superficiale e inopportuna le carte (i primi 25 minuti sono pressochè inutili), butta alle ortiche la "morale" sottesa in tutta la trilogia (stupida di per se, ma efficace per la definizione dei personaggi) e persino il discorso sulla "trsferibilità del male" innescato dal secondo capitolo perde di sostanza. Qui l'unico punto in cui si rialza lo sguardo è solo quando nel film avviene un'interessante svolta "romantica" (dopo un'ora abbondante di visione), niente di più. Persino il colpo di scena finale appare telefonatissimo (ci si arriva una decina di minuti prima e senza troppa attenzione). Inoltre eredita dal secondo lo stile tutto flash-velocizzazioni-ralenti-rumori che lo fa assomigliare ad un videoclip su di giri e demente.
Conclusioni: un film che dovrebbe mettere paura e ribrezzo e non lo fa perchè non aggiunge nulla a ciò che si è già visto. Un film che si regge su un enigma che non riesce a mantenere fino alla fine. Un film che affossa (definitivamente?) una serie che non era partita affatto male.

p.s. l'unico enigma è: cosa ci metteranno nel quarto capitolo ?

voto: 4