00 17/02/2007 20:12
Chi ama Muccino amerà anche questo film; chi (come il sottoscritto) crede che Muccino sia un ottimo regista ma che nutra diversi dubbi sulle capacità di narratore continuerà ad avere i suoi dubbi.
In questo caso il suo merito è quello di raccontare una storia assolutamente americana (la dura scalata verso la realizzazione del "sogno") senza enfatizzare troppo le componenti retoriche (tipiche in operazioni del genere) e di dirigere Will Smith nella sua migliore interpretazione dai tempi di "Alì".
Il demerito "morale" è che, essendo una storia tipicamente americana, questo "sogno" cercato, questa "felicità" si raggiunge con la realizzazione "economica" di se stessi, inoltre ci sono un paio di snodi narrativi francamente imbarazzanti: la moglie si trasferisce a New York dopo mezzora di film scomparendo dalla vita del protagonista (e dal film in toto) in maniera decisamente repentina (fateci caso). Il percorso generale del film è alquanto "normale" e L'epilogo scontato ma ciò si riscatta con belle scelte di regìa (ma in questo sappiamo che Muccino è bravissimo) e un paio di sequenze in cui la disperazione del protagonista è veramente "sentita" (la nottata in metro per esempio).
Nel bene e nel male si tratta di Muccino. A ognuno la propria idea.

voto: 6