the black dahlia

C'è una sequenza a metà film in cui il poliziotto Buck Bleickhart entra nella fastosa villa della famiglia di Hillary Swank. Buck entra, scambia due battute con la Swank mentre percorre l'ingresso, si sofferma ad osservare un cane imbalsamato, prosegue entrando in un salone e viene accolto dai vari membri della famiglia che ad uno ad uno lo salutano, gli stringono la mano, lo invitano a bere qualcosa. Bene, una scena comunissima per un qualsiasi film. Ma Brian De Palma non è (come se fosse necessario ribadirlo) un regista comune. Lui non vuole presentarci dei personaggi, lui vuole "immergerci" in un mondo e lo fa dandoci la possibilità di guardare questo mondo dai vivi occhi del protagonosta poliziotto. Sono 2 minuti, forse 3, di scena e sono tutti in piano-sequenza (cioè un'unica ripresa senza stacchi, senza montaggio) e (attenzione) in soggettiva. Cioè i vari membri della famiglia guardano nell'obiettivo della cinepresa, sembra che parlino con noi. Per qualcuno può sembrare un virtuosismo gratuito(e De Palma virtuoso lo è di certo), per me un momento (uno dei tanti che si trovano in questo film) di altissimo cinema, la capacità di un regista di catapultarci dentro un mondo dopo che per un'ora ci ha riempito la testa di politici senza scrupoli, poliziotti, ex pugili, ex criminali e criminali che non sanno ancora di esserlo, di attricette usate per giochi perversi e finite come carne da macello... In quel momento l'enorme mole di informazioni dello sviluppo narrativo cessa di avere importanza. Importa solo entrare in quel mondo. Il perchè non sto qua a rivelarlo ma credo che sia questo il senso del film. Un film in cui ognuno ha qualcosa da nascondere, in cui i colpi di scena si susseguono e finiscono quasi per non avere più importanza, in cui a un'aspirante attrice viene chiesto di rappresentare la tristezza e lei rimanda lo stesso sguardo luminoso e dolente di mille altri provini, di mille altri dolori, un film fatto di ghiaccio e di fuoco, e in cui ghiaccio e fuoco convivono ma non possono sottrarsi dal portare con loro il proprio bagaglio di ossessioni.
Un corpo smembrato su un prato borghese e una cornacchia che gracchia minacciosamente si conficcano nel cervello e restano dentro. Forse per sempre.

P.s. Se si passa sopra alla storia tremendamente intricata e mal servita da una sceneggiatura che si incarta da sola dopo 10 minuti e sopra l'inguardabile interpretazione di Josh Hartnett si scopre un'opera risolta solamente da una straordinaria regia.

voto: 8.5

a breve conto di "darci un occhio" anche io

"purtroppo" sono riuscito a vederlo...
come dici tu -se si riesce a passare sopra ad una trama intricata e malposta-...no, non si riesce a passarci sopra.
il film è ben interpretato ma assolutamente mal proposto.
è un film di terribile fattura con una storia -spero che il romanzo sia più lineare- che si incarta su se stessa dopo 10 minuti e che non ne viene fuori neanche alla fine del film!
praticamente non succede niente per tutto il film e i cooprotagonisti vengono presentati o meglio buttati in mezzo a "grappolo" facendo si che la storia si contorca sempre di più fino ad arrivare ad un epilogo che di peggio ho visto raramente!
il film merita un 4 e apparte il giudizio globale, non sono riuscito a trovarci quel qualcosina per renderlo guardabile, compresa la scena che citi tu...molto "fuori" rispetto a tutto il resto e quindi anche mal inserita.
peccato, perchè poteva essere raccontata meglio e ne poteva venir fuori qualcosa.

de gustibus... :)

io l'avevo detto che era un film risolto solo da uno straordinario regista, il quale per tutto il film sta lì a sussurrarti nell'orecchio: 'Siamo a Hollywood idiota, è tutta una stramaledetta finzione'
Guardacaso viene citato quasi alla lettera un film seminale della storia del cinema e cioè 'Viale del tramonto'... capito l'antifona ?
Provate a vederlo dopo Inland Empire o Mulholland drive.
Il post-modernismo è finito da un pezzo, il metacinema è morto -forse- e De Palma e Lynch coi loro ultimi film ne stanno intonando un dolorosissimo requiem

infatti zin de gustibus.
mullhollan drive l'ho visto e assolutamente apprezzato...e visto che me l'hai fatto venire in mente ecco qual'era la sensazione!
è un film anni 50 alla de palma girato in modo visionario alla lynch!
cmq io non volevo mica abbattere la tua recensione, ma aggiungere un punto di vista da masticatore di film medi

[Modificato da andrea997 01/03/2007 10.58]

ma scherzi??????
e ti pare che io sia un masticatore di film 'alti' ? :)
Apprezzo e rispetto in maniera totale il tuo pensiero e la tua visione... ho aggiunto un ulteriore commento solo perchè dopo INLAND EMPIRE ho guardato in maniera diversa anche BLACK DAHLIA.
Menomale che ci sono ancora persone come noi che discutono di cinema o no?
Un abbraccione

p.s. ottima definizione per MULHOLLAND DR. ...un film anni '50.. e in effetti sono gli anni di VIALE DEL TRAMONTO -il film citato apertamente in Black Dahlia- il cui titolo originale è per l'appunto SUNSET BOULEVARD, proprio come la strada principale di Hollywood vista quasi come una terra di confine in MULHOLLAND DR. .......tutto torna...

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Scritto da: zinz@n 01/03/2007 15.34
p.s. ottima definizione per MULHOLLAND DR. ...un film anni '50.. e in effetti sono gli anni di VIALE DEL TRAMONTO -il film citato apertamente in Black Dahlia- il cui titolo originale è per l'appunto SUNSET BOULEVARD, proprio come la strada principale di Hollywood vista quasi come una terra di confine in MULHOLLAND DR. .......tutto torna...

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ma lo sai che la stessa definizione -visto che ci stiamo- la appioppo pure a black dalhia...pure li siamo nel 47(o 49? ).
insomma sai che si dovrebbe fà? una bella associazione tra de palma e lynch!
cmq se ti dico che guardo film medi fidati...ho appena finito clerks uno e 2, generazione X, my names is hearl...tutti col mitico jason lee!!!!!e ne ho altri 3 sul genere quindi(credo tutti di kevin smith alias joy in coppia con silent bob...huahuahuahuahua ) non c'è che dire sui miei gusti =)
ciao!
p.s.
si, meno male che ci siamo ancora noi a parlare di cinema, quì dal basso ma sempre con la voglia di parlare!

I miei 14 anni sono stati segnati da CLERKS... il secondo purtroppo l'ho mancato al cinema ma lo recupero appena esce in dividì...

:)

"clercks" è un film geniale fatto da uno che genio non è. direi che è venuto fuori involontariamente bene

Sono decisamente d'accordo...
Purtroppo dopo "Clerks" Kevin Smith non mi sembra sia riuscito a fare faville:
"Generazione x" (con Shannen Doherty !!!!!!!) non è un granchè; "Jersey girl" (con Ben Affleck vedovo !!!!!!!) è ridicolo; salvo solo due o tre gag da "Dogma" e "Jay & silent Bob fermate Hollywood" che sono guardabili;
Ho perso "In cerca di Amy" di cui mi han parlato bene e "Clerks II" (in cui ripongo molte aspettative da 14enne... :)

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Scritto da: zinz@n 03/03/2007 22.39
Sono decisamente d'accordo...
Purtroppo dopo "Clerks" Kevin Smith non mi sembra sia riuscito a fare faville:
"Generazione x" (con Shannen Doherty !!!!!!!) non è un granchè; "Jersey girl" (con Ben Affleck vedovo !!!!!!!) è ridicolo; salvo solo due o tre gag da "Dogma" e "Jay & silent Bob fermate Hollywood" che sono guardabili;
Ho perso "In cerca di Amy" di cui mi han parlato bene e "Clerks II" (in cui ripongo molte aspettative da 14enne... :)

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siamo andati ormai irrimediabilmente ot, ma ormai =)
sto vedendo in cerca di amy in questi giorni...stranamente ricalca i film sopracitati ma vi dico meglio appena finito

Brian de Palma è arrivato alla frutta.Non c'è nient'altro da aggiungere.

...a sentir dire che De Palma è arrivato alla frutta.
E' semplicemente uno dei più grandi (e geniali, folli, complessi) registi contemporanei... e "black Dahlia" prosegue un percorso artistico che pochi potrebbero vantare...
Puoi anche credere che sia esaurito, ma a questo punto almeno facci capire il perchè...
Sennò è come dire : "Fight club" è divino. Punto.

P.s. anche perchè il suo ultimo (e discusso) film, "Redacted" ha vinto il leone d'argento per la miglior regia a Venezia lo scorso anno, e chi l'ha visto ha detto che trattasi di capolavoro...

Cominciamo col dire che a parer mio il cinema è prima di tutto intrattenimento e Black Dahlia purtroppo non ti attacca allo schermo per la lunghezza di tutto il film,devi alzarti,fare dell'altro e poi tornare a vederlo. Più sono complicate le situazioni, più intrecciati i fatti, tanto più capisci che il film non è "user friendly" probabilmente per carenza di idee, per non aver saputo attualizzare la caratterizzazione di personaggi di cui percepisci la dimensione soltanto attraverso quello che combinano.E' un minestrone ben fornito,molto proviene dalla fama del regista e niente più.Quando hai gli ingredienti giusti puoi sinergizzarli dosandoli opportunamente oppure buttare tutto nel calderone sperando che fama e (complicato=bello) facciano la loro parte.Linearità ragazzi e Mr Brian in questa occasione almeno non ha dimostrato di averne....A proposito Fight Club è divino.

Al cinema di Venezia i film non li guardano neanche,quindi evitaimo di citarlo.

Oi Cris, cerco di risponderti punto per punto (lo so che sono pedante... ma su De Palma posso scaldarmi mooooolto facilmente)...

cristoforo1977, 08/04/2008 13.16:

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Cominciamo col dire che a parer mio il cinema è prima di tutto intrattenimento e Black Dahlia purtroppo non ti attacca allo schermo per la lunghezza di tutto il film,devi alzarti,fare dell'altro e poi tornare a vederlo.

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Ok il cinema è intrattenimento: sono totalmente d'accordo. Poi uno può vedersi pure "La corazzata Potemkin" 3 volte al giorno se gli piace, i motivi per trovare gioia nel farlo a noi comuni mortali magari saranno insondabili, ma ognuno si intrattiene come può.
Ok anche che "Black Dahlia" è faticoso, farraginoso e ingarbugliato (li ho elencati anche nella mia pseudo-recensione i suoi difetti) e perciò può non tenerti incollato allo schermo. Oddio se poi uno si alza a fare dell'altro e poi torna a vederlo magari oltre a rendere tutto più complicato rischia di perdersi anche le intuizioni e i significati che vanno al di là della trama sconnessa.

cristoforo1977, 08/04/2008 13.16:

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perchè Più sono complicate le situazioni, più intrecciati i fatti, tanto più capisci che il film non è "user friendly" probabilmente per carenza di idee, per non aver saputo attualizzare la caratterizzazione di personaggi di cui percepisci la dimensione soltanto attraverso quello che combinano..

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"user friendly" ?
ma scusa, "Festen" ti sembra "user friendly" ?
Secondo me Cris ci sono dei film che si possono apprezzare perchè propongono più letture (nella trama stessa come per esempio "The prestige", "Non è un paese per vecchi", "Il petroliere") o perchè sono semplicemente belli da vedere ("Slevin patto criminale", "Il giocatore" ecc) e poi ci sono film come "Black Dahlia", sulla cui fama del regista non si discute e che, nonostante i difetti, riescono comunque a dire qualcosa, anche se questo qualcosa non ha a che fare con i personaggi, l'ambientazione e le azioni che mette in scena. Ha a che fare col cinema stesso ed è appunto un film - un gran bel film - solo se si sta al gioco del suo regista.
Una cosa che non ho capito è: cosa intendi per "attualizzare la caratterizzazione dei personaggi" ? Insomma, il film è ambientato alla fine degli anni '40... che i personaggi sembrino "poco attuali" è inevitabile... Se invece ti riferisci al fatto che i personaggi non riescano a "vibrare" e a farti provare emozioni ti dò anche ragione (ma la vecchia interpretata da Fiona Shaw e la Dalia Nera mi erano sembrate davvero ben tratteggiate) però credo che ci sia un problema di "recitazione" dietro (Hartnett è penoso in questo film e la Johansson, nonostante l'amore che nutro per lei, non mi ha convinto molto...)

cristoforo1977, 08/04/2008 13.16:

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E' un minestrone ben fornito,molto proviene dalla fama del regista e niente più.Quando hai gli ingredienti giusti puoi sinergizzarli dosandoli opportunamente oppure buttare tutto nel calderone sperando che fama e (complicato=bello) facciano la loro parte.Linearità ragazzi e Mr Brian in questa occasione almeno non ha dimostrato di averne....A proposito Fight Club è divino.

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Occhio Cris che qui però ti sbagli: "Black Dahlia" è lineare al 100 %... "Memento" non è lineare, "21 grammi" non è lineare, "Se mi lasci ti cancello" non è lineare. Ma "Black Dahlia" lo è dall'inizio alla fine. A meno che tu non abbia fatto dell'altro durante la visione
Il punto è questo: si può non apprezzare un film, de gustibus, ma sentenziare su un regista come De Palma senza spiegare il perchè, o solo perchè tu non hai apprezzato il suo penultimo film mi sembra un pò eccessivo... Alla fine la critica "bonaria" che ti ho mosso si riferiva solo a quello!

P.s. E magari qualcuno, tra quelli che vanno al festival di Venezia, i film li vede per davvero e toh! pare pure che gli piacciano!
www.cineblog.it/post/9242/redacted-recensione-in-anteprima
www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=49614
www.scienzepostmoderne.org/DiverseArti/Cinema/RedactedRecensi...


P.s. Ah, e "Fight club" è un gran film, magari non figura nella top ten dei più bei film della Storia del cinema, ma in un'ipotetica top 100 un posticino se lo ricava, tra "Gli intoccabili" e "Vittime di guerra" scherzi a parte David Fincher è un grande regista (qualcuno ha per caso visto Zodiac ?)

Di de Palma ho visto il fantasma del palcoscenico, scarface, gli intoccabili e mission to mars.Tutti eccezionali.Scusa la brevità,ma sono troppo ovviamente capolavori ciascuno a proprio modo.Black Dhalia non è all'altezza.Puoi ricondurla alla decadenza del regista,alla decadenza del cinema,non è all'altezza.Non voglio dissolvere tutto nel tutto è relativo per cui La corazzata Potemkin può piacere ad alcuni e ad altri no.Tutti siamo daccordo.Qui si parla della differenza tra la Monnalisa e le feci di un cane. Universalmente se sei umano preferiresti la contemplazione della prima.O così dovrebbe andare per la maggiore.Se mi alzo e faccio altro il film ha fallito.Festen...user friendly e co...chiarisco subito sul significato di complesso e complicato.Complessa può essere la trama,una particolare sequenza,la logica di un personaggio l'empatia che con facilità tu spettatore riversi in esso, ma lineare(lo segui comunque con facilità dall'inizio alla fine).Complicato è quando hai 16 anni ti parlano di filosofia e per dimostrare il concetto poco appreso complichi il pane.Quando a quell'età non hai ancora i mezzi per significare qualcosa e tantomeno per dire qualcosa di significativo.Ti giochi la carta del fingo di aver capito e spari una sequenza di parole che non sono chiare neanche a te.Personaggi, l'ambientazione e le azioni che mette in scena...cavolo sei un regista,altrimenti scrivi la tua su una rivista di cinema.
'Siamo a Hollywood idiota, è tutta una stramaledetta finzione'... a me dice "Siamo a Hollywood idiota,sono a corto di idee che faccio sto con le mani in mano?Ormai anche io non posso fare a meno di essere uno dei tanti di Hollywood".E ora per rispondergli che faccio. un film? Si è bruciato,la differenza sta nel fatto che tu ci vedi un simbolo,io un sintomo.Kubrick ha rifiutato la regia di "il Profumo" di Suskind,giudicandolo ingirabile.De Palma poteva fare la stessa cosa.Mantenere la propria onestà artistica.Quando sei bambino e hai storie da raccoontare non giochi,altrimenti giochi a nascondino,da grandi le cose non cambiano(tua citazione "solo se si sta al gioco del suo regista").
"attualizzare la caratterizzazione dei personaggi":Christian Bale in the prestige è contestualizzato e attualizzato,Josh Hartnett in Sin City(è vero può non esserti piaciuto) è contestualizzato e attualizzato.,,non parlo soltanto della bravura dell'attore,ma del lavoro del regista sull'attore.
Dei film da te citati solo 21 grammi è complicato.Gli altri sono complessi.
Ti svelo un segreto.Mentre guardo il film,è vero faccio altro.Ho contemporaneamente sul televisore un portafoto con l'immagine del regista...e la contemplo....uno con delle orecchie così avrebbe potuto avere la stessa mole di successo facendo l'attore protagonista nella versione non animata di Dumbo.
Lascia stare Venezia.
Redacted ha per argomento la guerra in iraq e lo stupro di una ragazzina?...Ma perchè non un ring con Hitler e Madre Teresa di Calcutta che se le danno di santa ragione e alla fine la seconda vince?...facilino come film.
Zodiac e non è un paese per vecchi hanno lo stesso sapore, sono entrambi meravigliosi.Rappresentano un nuovo genere(Registi che osano, sicuri che fino a quel punto il loro talento arriva).Le critiche che muovo non valutarle nell'ottica di un cinefilo incallito, ma di un romantico deluso.Ciao a presto.

IN VIDEOTECA ATTENTO A PRENDER ZODIAC E NON THE ZODIAC...NORMALMENTE CERCANO DI RIFILARTELO.ASSICURATI DELLA REGIA.

vista la fine, mi ha incuriosito molto. grazie a rai 4...