00 25/02/2008 14:08
Eppure secondo me c'è qualcosa che non quadra in questo "Sweeney Todd". Ok Depp e tutti gli attori canterini. Ok le scenografie (fresche di Oscar) anche se il film è quasi tutto ambientato negli interni. Ok il tocco Burtoniano inconfondibile (e tutti quelli che provano a emularlo -tipo Guillermo Del Toro- puzzano di plagio che andrebbe denunciato). Ma stavolta non tutto gira come dovuto. Trama semplice, ma nei musical spesso è così, perchè ciò che importa è altro: la suggestione del canto, il movimento dei personaggi (i musical sono quasi sempre "ballati"), la capacità di fare progredire una storia in maniera diversa rispetto ai canoni narrativi del cinema "parlato". Allora cosa manca? Partiamo dal canto: meste e ironiche le liriche come diceva hiara, ma in diversi momenti si ha l'impressione che girino a vuoto, che la tragicità dei personaggi non venga scandagliata fino in fondo e che le musiche (lontane dall'enfasi gotica di Danny Elfman), estremamente classiche, non siano che un semplice accompagnamento, a tratti un pò ingombrante, delle vicende dei protagonisti. E poi le immagini. Belle, bellissime, come vorremmo sempre vederle da Burton. Virate in un grigio-blu che fa apparire tutti come degli zombie. Però a volte anche qui si ha l'impressione che Burton giri con il freno a mano tirato, come se non si trovasse a proprio agio con il musical (strano se si ripensa agli strepitosi siparietti della "Fabbrica di cioccolato"). A tratti questi momenti (l'85% di tutto il film) mancano di respiro, si desidererebbe più movimento, più audacia eppure quello che poteva essere il trionfo del gotico e del barocco perde in partenza la sfida con "Sleepy hollow". Mi sono soffermato solo sui difetti, perchè con un regista così, forse sono quelli che rimangono più impressi. Il film ovviamente vale il prezzo del biglietto. Un film che parla di "persone che si nutrono di altre persone", con alcuni riferimenti facilmente trasferibili alla nostra triste epoca. Ottimi i comprimari (i "Potteriani" Rickman e Spall) e Sacha Baron Cohen, il suo barbiere è sorprendente, ottima la Bohnam-Carter (difficile ormai immaginarsela in ruoli diversi), Depp si conferma uno dei massimi attori in circolazione e bella l'idea di far schizzare il sangue a fiotti. Intendiamoci, forse per prevenire la censura non si è voluto esagerare con le scene sanguinolente, ma in due o tre momenti il rosso del sangue che sgorga dalle gole delle povere vittime è l'unico colore che riesce a squarciare le cupe tonalità fredde della fotografia e dei personaggi.

voto: 7