cinemando arte e dintorni

cemento armato

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    zinz@n
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    utente cinemando
    jedi
    00 11/10/2007 02:24
    C'erano più soldi nel budget, una precisa idea di marketing per spremerlo il più possibile e l'ambizione (enorme) di fare "apripista" alla rinascita di un genere che in Italia sembra essere stato dimenticato (il noir). Poi ci si ricorda che siamo nel 2007, e che negli ultimi 3-4 anni qualche (più o meno timido) noir è stato fatto: "Il siero della verità", "Occhi di cristallo", "Arrivederci amore ciao" "La cura del gorilla" esempi non proprio memorabili, anche se alcuni "da difendere"; poi finalmente è arrivato "Romanzo criminale" (e io ci infilo "Notturno bus" pure), che ha portato una qualità elevata e il grosso pubblico (senza però sfondare al box office) e (anche se non l'ho visto) "La ragazza del lago" che sta ottenendo degli ottimi e insperati riscontri....
    Preambolo doveroso per ribadire che "Cemento armato" (incursione nel noir delle due menti che stanno dietro i cine-panettoni degli ultimi anni e dietro le varie Notti prima degli esami), ultra strombazzato fino alla presentazione, crolla inevitabilmente per colpa di coloro che ne hanno voluto la realizzazione. C'era un buon soggetto, con il boss e l teppistello che senza accorgersene si rincorrono tra le strade di una Roma periferica e spesso notturna, con un'escalation di violenza (soprattutto nell'ultima mezzora) scaturita da una stupidaggine. C'era l'idea di distanziarsi dai canoni televisivi tipo "Distretto di polizia" e c'era la voglia di "dimostrare" che gli autori non erano solo capaci a confezionare commediole insulse per adolescenti e filmacci di Natale infarciti di spot. C'era, ma alla visione tutto questo svanisce, purtroppo, nel giro di pochi minuti. Non ci si crede quasi mai a ciò che viene raccontato. Lo sguardo "cronachistico" sulla periferia romana (occhio che gran parte del film è girato alla Garbatella, che non è proprio come Tor Bella Monaca) si limita alle auto incendiate dai teppisti; la storia, che pure non si srotola male, si banalizza incredibilmente per 3-4 VORAGINI di sceneggiatura di cui si accorgerebbe anche un bambino di 5 anni; ma il punto più dolente sono gli attori, e qui il rammarico è forte: Nicolas Vaporidis va bene per "Notte prima degli esami", ma nel ruolo del teppistello è quasi sempre fuori parte (guardare il penoso confronto finale con Faletti). Giorgio Faletti da parte sua perde completamente l'occasione di delineare un personaggio bastardissimo rifacendo paro paro il professore delle commedie di cui sopra, con l'aggravante che le battute che gli hanno cucito addosso (ma non solo a lui) spesso causano la risata più che intimorire. E qui si tocca proprio il fondo: non basta far entrare il personaggio in scena dal buio come Nicholson in "The departed", per "sagomarne" la grandezza e l'insondabile paura che questo deve trasmettere. Peccato per la Crescentini, l'unica che sembra crederci davvero e che sbalza i colleghi per intensità drammatica; e peccato per i ruoli secondari, Ninetto Davoli su tutti, che come qualcuno ha scritto crea un ponte con le borgate di pasoliniana memoria. La regia scorre placida, senza troppi guizzi, senza scrollarsi di dosso una matrice dannatamente televisiva, con qualche buffonata di troppo (la snorri-cam su Vaporidis che scende le scale nel pre-finale, rimanda a "Requiem for a dream", ai videoclip, alla pubblicità, a Mtv... fate voi) e qualche precauzione per non turbare i ragazzini per cui il film è pensato (la violenza non è mai "sporca", quasi sempre fuori-campo, spesso prevedibile). Il problema, a conti fatti, è proprio questo: si sperava di portare al cinema i ragazzini che hanno decretato il successo delle "Notti prima degli esami", riproponendone gli stessi attori (e autori) ma in veste un pò diversa, sperando che questi ragazzini non si accorgano delle frasi che si vorrebbero d'effetto (se non sei De Niro o Joe Pesci o Pacino certe frasi non dovresti pronunciarle) ma che sono ridicole,e delle gigantesche lacune della storia. Vi faccio 3 piccoli esempi e, dopo aver visto il film, ditemi se non ho ragione:

    1.quel foglietto su cui il fratello della Crescentini scrive la targa del motorino ad inizio film... spunta fuori porprio quando ve lo aspetterete...

    2.la stazione di polizia deserta con il poliziotto corrotto che si finge avvocato per tentare di far confessare la Crescentini: ma che ore sono in quel momento? la stazione di polizia è deserta e un avvocato va di notte a conoscere i suoi clienti?

    3.uno sparo (e un omicidio) di notte, in una strada circondata da palazzi residenziali e nessuno, dico nessuno, che se ne accorge e si affaccia alla finestra o chiama la polizia

    4.ma soprattutto, e qui siamo in territorio paranormale: qualcuno mi spieghi come diavolo fa Vaporidis a trovare il posto in cui si trova il boss Faletti un attimo prima della resa dei conti finale. Mistero totale. Nessuna delle 5 persone con cui ho visto il film sono riuscite a spiegarsi questa cosa.

    Qualcuno l'ha già rinominato "Foto-romanzo criminale"... ed ha tremendamente ragione...Si salva solo il senso assolutamente non consolatorio del finale, ma in mezzo a una sensazione generale di "falsità" finisce per perdersi pure quello.

    voto: 4
  • sciffo
    00 11/10/2007 23:13
    Azz! un 4! ne ho sentito parlare parecchio male ma un 4 proprio non me l'aspettavo! un motivo in più per non vederlo!
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    andrea997
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    maestro jedi
    00 12/10/2007 10:26
    film visto da mio fratello e giudizio negativissimo!
    ha detto che un film con delle coincidenze del genere non si è mai visto!
    se prima non lo avrei mai visto ora...anche hehehe


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