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    zinz@n
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    utente cinemando
    jedi
    00 02/01/2007 22:26
    Faccio una rapidissima "carrellata" sui film che hanno invaso l'85% degli schermi della penisola: premetto che se questo è ciò che si merita il pubblico italiano siamo messi proprio male.

    - Natale a New York, sicuro vincitore della sfida dei film di natale è il tipico prodotto De Laurentiis: studiato a tavolino per accontentare qualsiasi tipo di pubblico: un esempio? Il pubblico laziale si delizierà con De Sica e Sabrina "ex miss Ciociaria" Ferilli, il congedato Boldi è stato rimpiazzato da un'accoppiata che sulla carta poteva fare faville (De Luigi e Bisio, a cui spettano gli unici momenti brillanti del film) che porteranno al cinema gli amanti di Zelig e della Gialappa's, L'ex "Nongiovane" Mandelli e Paolo Ruffini richiameranno i teenager in overdose da Mtv e quelli che amano il demenziale moderno alla "American Pie" (che ovviamente assurge a status di capolavoro in confronto a questo film), non a caso i due interpretano una coppia di studenti porcelloni che studiano nella grande mela; ovviamente non si poteva non accontentare il pubblico napoletano (sempre numneroso) e infatti ecco il semi-comico Alessandro Siani, che non sarebbe nemmeno malvagio come personaggio (stereotipato fino al midollo ma almeno sinceramente simpatico) se la smettesse di scimmiottare Massimo Troisi ogni 10 secondi. Cosa rimane? Massimo Ghini, che potrebbe attirare un pubblico più "adulto", ma che ha davvero poco spazio, ed Elisabetta Canalis, che è sempre un bel vedere e a cui ovviamente non si può chiedere altro che questo... cioè farsi vedere. Non nuda ovviamente, perchè da qualche anno a questa parte la ditta De Laurentiis ha stabilito che il film di natale "deve" essere adatto alle famiglie, perciò il tono generale delle volgarità è stato sensibilmente abbassato. Ed è un peccato. Lo dico sinceramente, perchè preferivo di gran lunga quando a Massimo Boldi si incastrava il pisello nel freno a mano dell'auto e girava nudo per metà film in compagnia di una prostituta svestita anche lei. Ora siamo nel trash che vorrebbe essere demenziale (cagnolini usati come carta igienica, come capitava a Boldi in "Natale sul Nilo" con le bende di una mummia) ma che risulta solo demente, in un ripetersi sempre più stanco di situazioni e battute. 5 sceneggiatori (tra cui il regista di "Notte prima degli esami") che ogni anno cucinano la solita ricetta per il solito pubblico, quello che al cinema ci va una volta l'anno. Ovviamente a Natale.

    voto: 3

    - Olè
    Mi spiace ma proprio non ce l'ho fatta ad arrivare alla fine. Prima di metà film l'ho dovuto togliere. E' inguardabile.
    voto: N.c.


    - Commediasexi
    Poteva essere questa l'unica autentica sorpresa italiana delle feste natalizie. E in effetti il film di D'alatri si è buttato nella mischia dei film natalizi come un kamikaze. Della serie "O la va o la spacca" e fino ad ora il pubblico non sembra averlo premiato, ma chissà che non si riprenda sulla lunga distanza. Comunque, per farla breve: Bonolis è un politico centrista arrogante e donnaiolo (Margherita o Udc ??? forse non fa nessuna differenza eh...?:) che ha una storia con una mezza velina (la Santarelli, ovviamente, in un ruolo che le calza a pennello) e che quando rischia di venir fuori lo scandalo decide di scaricare il peso della "relazione" sul suo autista (un Sergio Rubini in forma) mandando in frantumi la sua famiglia. Questo è l'assunto, e il problema del film è che davvero non c'è molto altro: un cast sfiziosissimo (oltre ai nomi già citati si aggiungano Stefania Rocca, Margherita Buy, Michele PLacido, Rocco Papaleo) per una commediola che non osa, vorrebbe graffiare ma ci riesce solo a tratti, con diverse battute che non vanno a segno e un senso finale fin troppo semplice. Monicelli-Risi-Scola sono lontani non poco, nonostante vengano chiamati in causa più volte: soprattutto dalla performance di Paolo Bonolis. Ora, non dò un giudizio sull'uomo e sui suoi contratti milionari ma a me Bonolis è sempre stato simpatico, è un intrattenitore, ruffianissimo e furbacchione, ma sempre in gamba (soprattutto con una spalla adeguata), in questo caso però qualcosa non va. La sua interpretazione è la copia-carbone delle interpretazioni di Alberto Sordi, il che, intendiamoci diverte in varie occasioni, ma potrebbe risultare anche irritante, dipende ovviamente da chi guarda. I momenti migliori purtroppo arrivano con i ciak sbagliati dei titoli di coda, e come hanno dimostrato Aldo Giovanni e Giacomo con "Anplagghed", se si ride di più con i ciak sbagliati piuttosto che con i ciak veri e propri allora qualcosa che non va c'è di sicuro. Rimane, come se fosse necessario dirlo, il migliore tra i film natalizi made in Italy.

    voto: 5/6
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    zinz@n
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    utente cinemando
    jedi
    00 02/01/2007 22:28
    a riguardarla adesso non è così rapidissima come "carrellata".... sorry...
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    hiara
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    jedi
    00 15/01/2007 14:58
    anche a me a prima vista olè sembra il più inguardabile...ho letto su uno di questi giornaletti informa-cinema un giudizio di boldi sull'ex collega: de sica sarebbe il "conservatore" legato sempre ai soliti film di natale, e lui quello aperto al "cambiamento". bah!
    però che dire, non mi piace d'alatri, dai tempi di "senza pelle". ho perfino preferito "la febbre" al tanto idolatrato casomai, che sembra uno spot pubblicitario dall'inizio alla fine. non mi piace (mai piaciuto) bonolis.
    i simpatici mi stanno antipatici, i comici mi rendono triste
    http://blog.myspace.com/78117030
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    zinz@n
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    utente cinemando
    jedi
    00 15/01/2007 21:16
    guarda, se non fosse stato per "the prestige", che è splendido, sarebbe stato un natale assolutamente da passare lontano dalle sale cinematografiche...

    p.s. io in realtà apprezzo D'alatri, ma concordo sul fatto che "La febbre" sia migliore rispetto a "Casomai"...