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utente cinemando
jedi
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16/05/2006
02:53
due parole due per l'esordio da regista di Kim Rossi Stuart: si è parlato molto di realismo e di Gianni Amelio per descriverlo... in effetti lo sguardo (ad altezza di bambino) è di quelli che il nostro cinema ultimamente aveva un pò perso ma più che il rigore di Gianni Amelio l'impostazione narrativa sembra rimandare a certi drammi familiari della Comencini o della Archibugi, due donne, ed infatti emerge una sensibilità estremamente "sincera" nel tratteggiare il mondo del piccolo protagonista (personalmente ho trovato eccezionali le scene fra i banchi di scuola) portatore sano di un disagio personalissimo e di un carattere scolpito, o perlomeno più definito di quello del padre (lo stesso Rossi Stuart, a volte un pò troppo in zona "Romanzo Criminale" ma spesso misurato e convincente nel tratteggiare un padre da troppo tempo "solo") e della disastrata madre, che ha abbandonato la sua famiglia e che torna a reclamare il suo spazio (brava Barbora Bobulova). E' proprio lui, il piccolo (e straordinario) Alessandro Morace, a far volare il film in alto, a scandire risate e commozione, rabbia e impotenza.
Regia pulita, incollata al suo piccolo protagonista, neorealista appunto, con un unico (imprevedibile) svolazzo in territorio onirico (che non svelo).
Da vedere.
voto: 7 ( + )
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