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Gomorra

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2008 23:57
25/05/2008 18:58
 
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Se ne potrebbe parlare per ore, a partire dall'importanza del romanzo-inchiesta da cui parte ("Gomorra" di Roberto Saviano)e che non ho letto, ma cercherò di essere breve e conciso.

"Gomorra" va visto.

voto: 8/9


25/05/2008 22:53
 
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mi chiedevo poprio perchè nessuna delle mie conoscenze internettiane l'avesse ancora visto...e questo w.e. l'ho visto anch'io, al cinema vicino casa.

non è un film "utile". mi sono chiesta più volte se non possa risultare incomprensibile a chi non ha visto nemmeno uno stralcio dello spettacolo teatrale Gomorra (con la regia dello stesso Saviano e interpretato da Ernesto Mahieux, già attore di Garrone e Ivan Castiglione - l'alter ego di Saviano in scena), e soprattutto a chi si ostina a credere, nonostante lettura integrale del libro, che il nord non ha nessuna colpa e che in fondo è la mentalità degli sporchi "terùn" a essere al'origine di tutto. Qeusto è, soprattutto, un film di Matteo Garrone. Non un film denuncia. E' più arte che decumentario, anche se a quell'arte chiunque avrebbe potuto abdicare per scelte narrative. A tratti si sorride persino, ma nel palazzo più obrobbrioso del mondo non c'è mai il sole pieno. Nè una brezza di vento. Un ragazzino sembra morto dopo un momento di iniziazione ma poi scopriamo che probabilmente si alzerà, con i capillari rotti e un livido raggrumato nel petto. Qualcuno non si alzerà più. C'è del rosso nel solo tramonto, stordito da una gru che trasporta chissà cosa, mentre cala il sipario. nonsi vede neanche una busta di spazzatura, nè si vede cosa c'è dentro quei cilindri che riempiranno un'intera cava. Più dialoghi del solito, ma la maggior parte di questi sono evocativi più che esplicativi, sono urla caprine supportate dai sottotitoli, mischiate al fragore beffardo e3 stucchevole dei brani neomelodici al juke-box. Per qualche istante si sente la musica autentica del film. fine e inizio. compendio della rumoristica avattata, in piano lungo.
I registi italiani hanno rinunciato al piano lungo, quasi tutti. Garrone no. Si inquadrà il più spazio possibile, e ancora rimane vivo l'enigma.
i simpatici mi stanno antipatici, i comici mi rendono triste
http://blog.myspace.com/78117030
26/05/2008 14:20
 
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utente cinemando
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Ultimamente cercavo delle recensioni in giro, per capire qual'era stata la percezione di un film come "Gomorra". o beccato, tra le dichiarazioni idiote di gente idiota come Afef (in Tronchetti Provera) e altri che sembrano rimasti al 1946, quando Andreotti (ma guarda....) affermava che i panni sporchi si dovessero "lavare in casa" in relazione alla partecipazione a Cannes di "Roma Città Aperta", insomma ho letto una recensione di tal Simone Emiliani del "prestigioso" sito (e scuola di Cinema) "Sentieri selvaggi", che recensisce più o meno così il film di Garrone: "si tratta di un corale noir malato"; "potrebbe aspirare a quel vibrante affresco di 'Romanzo criminale'"; "il cinema di Garrone continua a non convincere, soprattutto nel modo in cui trasfigura la realtà"; "rispetto a Placido, il surriscaldamento viene trattenuto per paura di far precipitare il film nel vuoto"; "Garrone finisce per non rischiare ma anche per non catturare autenticamente. Alla fine un'opera più importante che bella.". Ogni punto di vista è importante, non c'è dubbio, le discussioni fanno bene ecc... ma a me sembra che a volte si abbia una percezione distorta anche da parte degli "addetti ai lavori". Come si fa (come CAZZO si fa) a mettere sullo stesso piano (su qualsiasi piano) "Gomorra" e "Romanzo Criminale" ??!! Due film opposti per temi, stile, struttura... Tanto "Romanzo criminale" è certamente vibrante, quasi shakespeariano, nel suo narrare le gesta di 3 re che gestiscono il potere criminale di Roma per 20 anni, quanto "Gomorra" è distante (pur pedinando continuamente i suoi personaggi), freddo, anzi glaciale, nella sua spietata lucidità, a narrare vicende che partono dal basso, dal sogno criminale (l'unico segmento che alza un pò il tiro è quello con Toni Servillo, l'unico che esce dall'orizzonte grigio della provincia Casertana) con una violenza che non è quella esasperata dei criminali di Placido, ma è secca, gratuita... Il sangue non scorre in "Gomorra", intendo nel senso del "gore", anche quello è raffreddato. Garrone non rischia ? Questo poi è assurdo: "Gomorra" è quasi tutto macchina a mano, movimenti lunghi, incerti, inquieti (io ci rivedo un po di Inharritu, "AmoresPerros" su tutti) quasi un reportage con le macchine da presa nascoste, tremendo nel suo incedere silenzioso (non c'è colonna sonora in "Gomorra", solo il fruscio dei soldi, il boato degli spari, e qualche canzone pop neomelodica o techno (o persino cinese) che esce dalle radio, dai juke-box). E' vero Hiara, i campi lunghissimi non mancano in questo film (su tutti la sparatoria dei due ragazzi sulla spiaggia, o le vele di Scampia che nascondono una piscina improvvisata, unica macchia di colore - gli ombrelloni, i palloni, l'acqua azzurra - a ristagnare nel grigio dei palazzoni) ma spesso si inquadrano piani ravvicinatissimi, con i personaggi ripresi di spalle, con mezzo schermo quasi sempre fuori fuoco e la parte sfocata è quella in cui Garrone sembra voler spingere lo sguardo dello spettatore. C'è sempre qualcosa fuori fuoco in "Gomorra", e forse quel qualcosa siamo proprio noi.
Momenti immensi: l'iniziazione nella cripta, il bambino che fa uscire di casa la mamma del suo amico, la spiaggia con i due ragazzi, l'inquadratura dall'alto con il "porta-soldi" che si aggira tra i cadaveri, il sarto nel bagagliaio....
"Gomorra" è freddo, è vero, forse non emoziona nemmeno sul momento, ma è un film che si inizia a vivere "dopo" la visione in sala, perchè è impossibile non parlarne dopo, non sentirsi parte di ciò che è stato raccontato.

P.s. "Gomorra" gran prix della giuria e "Il divo" premio della giuria a Cannes. Capito Afef ? Capito Simone Emiliani ?

05/06/2008 23:55
 
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Sentieri selvaggi? ti dico solo che ci ho speso non voglio dire quanto per un corso di sceneggiatura alla fine del quale il mio script non è stato neanche pubblicato sul loro meraviglioso sito. alcune recensioni mi piacciono ma tendono tutte all'"incenso" appena un film è valido-secondo loro. un paio di volte ho mandato loro una mia recensione praticamente "per sbaglio" perchè il loro indirizzo era inserito nella mia cartella contatti "redazioni", e loro si sono pure presi la briga di rispondermi dicendo che nessuno mi avrebbe mai pubblicato (c'era pure il sito di Repubblica tra gli indirizzi, ma loro giustamente non perdono tempo a rispondere).

una parola? ridicoli.

Afef? mi piacerebbe poter dire "chi cxxxxè?"

io ho letto una recensione negativa sul sito della Guzzanti da un "nome" un po' più noto nel mondo della critica, uno che ho anche apprezzato senza saperlo (tale Luca Bandirali) in passato. Beh, lui e il suo collega (è una recensione a quattro mani) stroncano il film: senza eccessiva enfasi, ma con un po' di stizza per l'ideale "etico" del cinema di denuncia tradito. e arricciano il naso di fronte ai paragoni alti (Petri, Rosi, ect...) anch'io credo che non siano pertinenti...ma in fondo, Garrone è se stesso. forse c'è uno "sforzo" nel film, di indagare, di capire, di "parlare", e non ho ancora capito se questa è una debolezza rispetto al suo cinema precedente, tanto abile nell'"evocare" senza dire nulla. potrebbe rivelarsi un punto di forza, ancora non so
[Modificato da hiara 05/06/2008 23:57]
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