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Rec

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2008 14:41
29/03/2008 10:46
 
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"Pablo riprendi tutto, porca puttana!"
Ci ha messo quasi 10 anni "Blair witch project" affinchè si potesse affermare che qualcosa di buono l'ha generato. Uno dei prodotti più brutti e genialmente furbi della storia del cinema(costò, nel 1999, qualcosa come 35.000 dollari, incassandone 350.000.000, grazie soprattutto a una strabiliante e originalissima campagna pubblicitaria che puntò tutto sulla presunta veridicità dei filmati ritrovati). Ci hanno messo quasi 10 anni per rielaborare l'unico spunto originale del film : cioè il fatto che si tratti di un documento reale, senza mediazione "cinematografica". Un paio di mesi fa ne abbiamo visto una rielaborazione "ricca" e fantasy (il discreto "Cloverfield") e ora, in attesa di quello che per me è il titolo più atteso tra i nuovi film che partono dai medesimi presupposti ("Diary of the dead" di George Romero) arriva questo "Rec", presentato a Venezia a Settembre e nettamente precedente, in termini di realizzazione, al fenomeno "Cloverfield". Co-diretto da Jaume Balaguerò, uno dei registi di punta dell'horror spagnolo (regista peraltro di film decisamente bruttini come "Nameless" e "Fragile")e dallo sconosciuto Paco Plaza, "Rec" è qualcosa di più di una piacevole sorpresa ("piacevole" è da intendersi a mente fredda e a un paio di giorni di distanza dalla visione). E' semplicemente il film che mi ha più spaventato (spaventato, non inquietato) da molti, molti anni a questa parte. Premetto che adoro l'horror da quando sono ragazzino, e di film horror ne ho visti a tonnellatte, belli, brutti e bruttissimi. Il fatto è che "Rec" non ha i difetti (e i soldi) di "Cloverfield", vale a dire, tutto ciò che nel film americano del mostrone risulta sopra le righe o poco verosimile(videocamere indistruttibili, personaggi stereotipati e dalle motivazioni dubbie oltre al fatto che si parla di un mostro gigante sulle cui origini non si sa nulla) in "Rec" diviene scarno, essenziale, reale. Un cameraman e una giornalista seguono una pattuglia di pompieri per poi confezionare un servizio per un programma di una tv locale. I pompieri arrivano in una piccola palazzina perchè un'anziana donna ha aggredito una persona. Nell'atrio trovano i vari condomini (tratteggiati in modo essenziale ma efficace),un poliziotto e l'amministratore di condominio. Qui mi fermo, perchè la palazzina diviene in poco tempo teatro di un orrore da cui sembra impossibile fuggire. Nel film abbondano riferimenti e omaggi agli horror più disparati (da "28 giorni dopo" a "La casa" a "L'esorcista" a "La notte dei morti viventi" a videogiochi tipo "Resident evil") ma il mix finale funziona, sia per via di una (discutibile ma anche qui efficace) spiegazione di tutta la vicenda, sia (soprattutto) perchè l'orrore è davvero tangibile. Non credo di essere saltato sulla poltrona del cinema così tante volte (almeno 4-5) come mi è successo con "Rec" (l'ultimo spavento sincero risale al 2001, a "The others" con la vecchia dell'armadio e forse alla visione del "Ju-on" televisivo giapponese nel 2004). Non ci sono effetti speciali, se non dell'ottimo make-up, la tensione cresce costantemente per arrivare all'ultima mezzora di film in cui non viene concesso un attimo di tregua allo spettatore. "Rec" è un'importante rielaborazione del rapporto tra realtà e finzione, ma senza perdersi in disquisizioni filosofiche (alla "Blair witch 2" per intenderci), tra l'occhio che guarda e l'occhio che viene a sua volta guardato. Punta allo stomaco e ci riesce facendoti credere che non ci sia una mediazione "autoriale" dietro (ce ne sono, invece, due o tre... ma sono decisamente ben camuffate), in filigrana ci riporta persino uno spaccato della società moderna (il razzismo strisciante verso i condomini stranieri, la scarsa fiducia nelle istituzioni, l'ombra angosciante della Chiesa nell'ultima parte) e riesce a stemperare la tensione con un'ironia che non ti aspetti. Ma senza dimenticare la questione più importante: "Rec" fa davvero paura.

voto: 8
08/04/2008 13:26
 
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Dipende da quello che vai a vedere
Se si vedono film come Rec,certo è per restare incollati alla sedia,per vedere pop corn saltare in aria nel momento della esplosione della tensione non per filosofeggiare sul senso della vita e non vita ....il film mette paura, stupisce,a differenza di Blair Witch Project tutto è svelato.Soltanto perchè girati con lo stile amatoriale non vuol dire che siano simili....Mi son piaciuti entrambi anche se in maniera diversa.
08/04/2008 13:53
 
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cristoforo, premetto che non ho ancora visto REC ma ci sono 2 cose da dover considerare riguardo ciò che dici.
la prima è il parallelismo forzato con altre 2 pellicole -una in ordine di tempo- quali blair witch progect e cloverfield dei quali si vede la stessa handycam.
differenti sono i 3 approcci, il primo ed il secondo sono su un ritrovamento di una telecamera, il terzo un montaggio in diretta.
il primo strapubblicizzato per farti "cadere" nel tranello il secondo "celato"...ma sempre per farti cadere nel tranello =)
il primo fa andare di corpo, ma anche qui si vedono volare i popcorn...ma sullo schermo alla fine della proiezione!
il secondo molto bello a mio parere, conserva un phatos che solo un "presa diretta" può avere.
il terzo...lo devo vedere.
e questa è solo la prima considerazione [SM=g8239]

la seconda è che, come zinzan, sono cresciuto a pane e horror...li ho visti tutti o quasi passando dagli splatter agli horror psicologici ai crudi senza motivo...mi ha spaventato solo the ring -remake ovviamente- e forse "il bacio della pantera" (però avevo 7/8 anni)...
se un film fa saltare sulla sedia, beh, onore al merito!
per quello è nato e quello è il suo scopo...
ma ne parleremo meglio in settimana prossima, post visione.


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08/04/2008 14:09
 
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The Blair Witch Project
Probabilmente se quel film lo avessero pubblicizzato normalmente non lo avrebbe poi visto nessuno. Il danno è che tutta quella aspettativa ha (sempre a mio modo di vedere le cose)raffinato il palato a tutta quella gente che mediamente ne è rimasta delusa.Per la serie hoppagatomofacceride nel cabaret.Io l'ho visto dopo quella orda di critiche, in silenzio al buio in camera.Ho pensato a quando da bambini ci raccontavamo le storie "del terrore" per provare emozioni amplificate,segrete che i genitori nell'altra stanza non dovevano sapere che provavamo.Poi lo stratagemma del raccontato e non visto ha un precedente....moooolto forzato...quando nel silenzio degli innocenti il dottor Hannibal Lecter raccontava della logica e della metodica dei suoi efferati e cinici crimini senza supporto di flashback probabilmente deleteri ai fini dell'impressionabilità dello spettatore...il parallelismo è difficile da applicare,ma l'immaginato per entrambi i film è diabolico, io non mi tolgo ancora dalla mente l'immagine del ragazzino voltato di spalle,bloccato dal sortilegio che attende il suo turno per morire.Che dire,mi è piaciuto.
08/04/2008 14:15
 
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deleterei
08/04/2008 14:17
 
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ho la tastiera che fa schifo.
08/04/2008 15:06
 
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umh...mi sono perso i tuoi 2 ultimi interventi...
cmq i post li puoi editare senza aprirne uno nuovo a parola ;)


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08/04/2008 16:44
 
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davvero scusami, è il primo blog che frequento...insieme a quello delle piante carnivore.
08/04/2008 17:11
 
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Re:
cristoforo1977, 08/04/2008 16.44:

davvero scusami, è il primo blog che frequento...insieme a quello delle piante carnivore.




tranquillo, te lo dico per fartelo sapere...così poi non avrai più problemi a "muoverti" in giro per il forum ;)
buon proseguimento.


A cavallo dei Fotoni

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10/04/2008 10:43
 
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Re: The Blair Witch Project
cristoforo1977, 08/04/2008 14.09:

Probabilmente se quel film lo avessero pubblicizzato normalmente non lo avrebbe poi visto nessuno. Il danno è che tutta quella aspettativa ha (sempre a mio modo di vedere le cose)raffinato il palato a tutta quella gente che mediamente ne è rimasta delusa.Per la serie hoppagatomofacceride nel cabaret.Io l'ho visto dopo quella orda di critiche, in silenzio al buio in camera.Ho pensato a quando da bambini ci raccontavamo le storie "del terrore" per provare emozioni amplificate,segrete che i genitori nell'altra stanza non dovevano sapere che provavamo.Poi lo stratagemma del raccontato e non visto ha un precedente....moooolto forzato...quando nel silenzio degli innocenti il dottor Hannibal Lecter raccontava della logica e della metodica dei suoi efferati e cinici crimini senza supporto di flashback probabilmente deleteri ai fini dell'impressionabilità dello spettatore...il parallelismo è difficile da applicare,ma l'immaginato per entrambi i film è diabolico, io non mi tolgo ancora dalla mente l'immagine del ragazzino voltato di spalle,bloccato dal sortilegio che attende il suo turno per morire.Che dire,mi è piaciuto.




Il finale di "Blair witch" colpì anche me, ma dopo 80 minuti di dialoghi idioti, situazioni da camping per 18enni, riprese che dire amatoriali è un eufemismo. Per questo mi colpì, e lo vidi lo stesso giorno che uscì al cinema, e ti garantisco che ero totalmente consapevole del fatto che si trattasse di uno pseudo-documentario, perciò non mi attendevo effetti speciali o belle inquadrature. L'ho rivisto un anno e mezzo dopo e mi ha confermato ciò che pensavo. Paradossalmente gli preferisco "Blair witch 2"... il che è tutto dire...

Mi interessa il parallelismo col "Silenzio degli innocenti" ma non credo di averlo afferrato... Cioè, Lecter racconta una storia, ed è tremendo perchè sta a te immaginarla (in quanto non ci sono flashback) mentre nel finale di "Blair witch" il ragazzo di spalle lo vedi per davvero, non è raccontato... o mi sbaglio ?

A me invece il confronto di Lecter ha fatto venire in mente "INLAND EMPIRE" (si ancora lui...) e di preciso la storia che la vecchia racconta a Laura Dern nella sua villa verso l'inizio del film... "Un bambino un giorno svegliandosi causò un riflesso... il male era nato... e seguiva il bambino..." ...ho ancora i brividi!


10/04/2008 13:27
 
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La vittima puoi vederla mille volte è il carnefice che ti impediscono di vedere.I due film hanno in comune il fatto che come Annibal(IL CARNEFICE)racconta dei suoi delitti così in the Blair witch project la strega(LA CARNEFICE)non la vedi mai.
Sarei stato concorde se nell'inquadratura finale anzichè il ragazzo si fosse vista la strega.Allora il film avrebbe perso tutto. Spero di essere stato delucidativo in merito al mio punto di vista.
Inland empire non l'ho mai visto....me lo consigli?
[Modificato da cristoforo1977 10/04/2008 13:29]
12/04/2008 14:19
 
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per ritornare IT...
mi sono appena gustato REC, non come speravo, però non posso neanche parlarne male.
si difende a guardia alta per tutti i 75 minuti -un po pochini a dire il vero- ma il film c'è.
la storia si lascia un po andare sull'inizio per poi esplodere nel finale tendendo un po all'ingarbugliamento -almeno il mio- ma per tutto il film ti tiene appiccicato -te credo per un ora e 10 potrei anche guardare un film sugli orsetti del cuore senza dormire...ma vabè [SM=g8273] -
mi è piaciuta l'antiamericanata, mi è piaciuto l'essere lì -a me sta telecamera a mano mi attizza proprio- mi ha spaventato, anche se speravo un po di più...
probabilmente la "magia del cinema" avrebbe aiutato parecchio.

non vorrei svelare troppo e quindi mi limito a votare

7,5 meritato

"pablo riprendi tutto porca puttana"...un bijoux [SM=g8298]


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12/04/2008 14:41
 
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Concordo pienamente.
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