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Parlami d'amore

Ultimo Aggiornamento: 03/08/2008 22:15
21/02/2008 15:40
 
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utente cinemando
jedi
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oddioddioddioddio...
Si può parlare male di un film, ma prima bisogna vederlo. Regola non scritta ma valida per qualsiasi critico (dal bar in su). Ammetto di non aver mai riposto troppe speranze nell'esordio di Muccino fratello. ma che in fin dei conti l'attore-sceneggiatore-ultimamente scrittore-neo regista romano mi è sempre stato simpatico. Più come attore che altro, perchè sull'altro ci si potrebbe discutere per ore col rischio di venir linciati da orde di ragazzine tra i 12 e i 30 anni (la differenza anagrafica non è fondamentale). Quindi giochiamo a carte scoperte: il suo esordio dietro la macchina da presa è semplicemente agghiacciante. Se il Muccino-sceneggiatore nei suoi film precedenti ("Come te nessuno mai", "Che ne sarà di noi", "Il mio miglior nemico") veniva tenuto a freno dai co-autori dei rispettivi film, in questo caso ha briglia sciolta. E non si fa mancare nulla. Scrive (tratto dal suo romanzo d'esordio scritto con Carla Vangelista), dirige e si propone come protagonista principale. Il Muccino-pensiero in questo caso diviene onnipresente (ricordate l'ingombrante voce off che appesantiva il film di Verdone e quello di Veronesi ? Qui, ovviamente non serve, perchè tutte le spiegazioni e le pseudo-filosofie esistenzialiste da post-adolescente sono già in bocca a tutti i personaggi). Narrativamente i personaggi seguono l'andamento di una storia tutto sommato banale: lui e lei si scontrano. Lei 40enne borghese e insoddisfatta, lui 20enne mezzo operaio ("riporta in vita il legno") dal passato oscuro. Lui le chiede di insegnargli l'arte della seduzione e il senso dell'amore dopo averla inquadrata a tutto tondo nell'arco di 5 minuti. Insomma, come nel poker no? Imparare a guardare prima le persone che hai davanti e solo dopo le carte. E il nostro Silvio è così bravo nell'osservare che, appena entrato in una sala da gioco capisce al volo chi vincerà la mano(!!). Peccato che poi non sia un altrettanto fine osservatore delle persone al di fuori del tavolo da gioco, tant'è che si fa abbindolare un pò da tutti: da un cugino ex tossico che sogna di aprire un ristorante (con 2000 euro...), all'amore della sua vita tutta sesso-disco-droga (la Crescentini la vediamo alle prese solo con questa triade), all'uomo che riemerge dal passato e a cui è dedicata la resa dei conti. Morale della favola: non ci si crede mai. Le lezioni di seduzione non seducono, le scene di sesso vorrebbero fare il verso all'intenso realismo di Bertolucci ("The dreamers" e "Ultimo Tango" riecheggiano un molti frame) ma sembrano provenire dalla plasticosa patina del cinema di Zalman King, i dialoghi corrono spericolati sul filo del ridicolo ("Ricordati le patate"; "Ho il cazzo che mi fuma, chiamami" durante un attacco di claustrofobia; "Usa il mio numero, usa me"...le prime che mi vengono in mente, ma si potrebbe andare avanti per molto...), citazioni "colte" buttate un pò a caso: oltre a Bertolucci, la festa in maschera di Kubrick, le bretelle del "Portiere di notte", la chiatta sul Tevere (dall'"Atalante" di Vigo) con gli amanti che litigano è la più tremenda e insistita ecc... citazioni che tra l'altro non fanno altro che manifestare le (alte) ambizioni dell'autore, la cui regìa, nonostante lo sforzo di uscire dallo stile vorticoso del fratello e dai canoni televisivi e videoclippari non lascia il segno. Alcune singole inquadrature dalla fotografia sicura e avvolgente di Catinari non fanno una "regìa" e Muccino jr. non possiede le notevoli capacità ritmiche del fratello maggiore. Così il film avanza pesantemente per 112 minuti, senza riuscire a trasmettere la pericolosa fascinazione del gioco d'azzardo (durante le partite non vediamo quasi mai il "gioco") senza riuscire a sedurre nonostante sia il tema del film, senza riuscire a dire una qualche verità sull'amore se non quelle che abbiamo già metabolizzato nei suoi film precedenti. Infine, il Muccino attore. E' lui, come lo abbiamo sempre visto, solo un pò più palestrato. Toppa in molte delle (troppe) scene emotive, si sforza, ma non sfiora nemmeno il Matt Damon (o l'Edward Norton) de "Il giocatore"; riesce in quello che sa già far benissimo: il post-adolescente un pò furbetto e un pò ingenuo, un pò innamorato e un pò inquieto... caratterizzazioni da commedia insomma (come la bella alchimia con Verdone) ma l'aggiornamento in chiave drammatico-sentimentale di se stesso non funziona proprio. Insomma, c'è qualcosa che si salva? Un pò la Crescentini (forse un pò sprecata), sicuramente Aitana Sanchez-Gijon, la fotografia ricercata (ma in perenne rischio-patina). Punto. Meglio Moccia ? Io non so, ma molte ragazzine la pensano così.

voto: 2
[Modificato da zinz@n 21/02/2008 15:41]
21/02/2008 17:21
 
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io ti stimo solo perchè l'hai visto...non aggiungo altro.


A cavallo dei Fotoni

Se ti fa stare bene...C'hai ragione te!

22/02/2008 01:31
 
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io purtroppo vado sempre meno spesso al cinema...credo quindi che mai andrei a vedere proprio questo film. a differenza di te non ho mai trovato nel piccolo muccino nessuna originalità (come te nessuno mai era carino, ma non per la sceneggiatura, falsa e ridicola)e per quanto riguarda l'alchimia con verdone beh...credo che il sempregiovane Carlo abbia toccato il fondo con quel film (la scena che mi fa più incazzare per quanto è brutta è quella in cui muccy divide le persone in lithio e anfetamina). io invece ho quasi sempre provato antipatia per questo personaggio, più o meno la stessa che provo per l'aberrante moccia. Muccino si crede diverso perchè "desinistra" ma a parte questa connotazione estetica - e per niente ideologica - mi sembra che il destrorso Moccia abbia molto in comune con lui

Aitana qualcosa mi incuriosisce...non ricordo dove ho già sentito il suo nome
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Aspè, frena. Io non ho scritto da nessuna parte di aver trovato un qualsiasi tipo di originalità in Silvio Muccino. Nè come sceneggiatore, nè come attore, nè come regista. Anzi.
Ammetto invece che "Come te nessuno mai", per quanto furbetto, funziona. Ma non ho parlato della sceneggiatura, sulla cui falsità si può discutere, ma sul fatto che sia ridicola... beh non esageriamo. In quel film viene adottato il punto di vista di un sedicenne (figlio di papà), e non mi faccio problemi a pensare che quel punto di vista sia così distante dalla realtà ("Caterina va in città" per esempio ne ribalta con sincera intelligenza il significato: famiglia borghese -in questo caso altoborghese- "desinistra" o di destra, non cambia molto). Il punto è: nel 1999 Gabriele Muccino scrive quel film col fratellino e una sua compagna di classe per cercare un approccio il più possibile fedele alla vicenda trattata. E ciò che ne uscì fuori fu un racconto di formazione fresco, semplice (semplicistico se vogliamo), in cui si notano in filigrana le future pesantezze del Muccino-pensiero (Muccino fratello) ma che qui sono ancora grezze e funzionano. Per chiudere: su quel film c'è anche una scena (marginale) in cui il giovane Muccino e il suo compagno di merende ammettono di essere figli di papà (malignamente la si può leggere come una scena ancora più furba, messa lì apposta per giustificarsi).
Quanto al film con Verdone, rimane un prodotto godibile, il cui problema risiede proprio nella pesantezza del Muccino-pensiero (quella voce fuori campo è insostenibile), ma tra i due secondo me scatta un'alchimia vera, da commedia di classe, che avrebbe potuto portare a risultati ben più elevati. Tutto questo perchè a Muccino, quel tipo di personaggio viene NATURALE. Perchè forse è proprio lui che è così ed è per questo che si attira molte antipatie. Inoltre è un personaggio che ormai ha il fiato corto. Non sei Verdone, non sei Woody Allen. Se voleva fare il regista doveva fare solo quello. Doveva astenersi dallo scrivere il film e dall'interpretarlo e imparare che citare i maestri, i classici e i cult non fanno di te un regista. Si lamentano tutti che in Italia manca "l'industria del cinema" ma non saprei proprio come definire i film italiani che hanno fatto sfracelli in questi ultimi anni.
Quello che ho detto è stato semplicemente che Muccino fratello potrebbe fare di più, che al contrario di Moccia l'intenzione non mi sembra quella di metter su "un ipermercato delle emozioni". I due si rivolgono allo stesso pubblico. Da due punti di vista teoricamente diversi (Moccia ha ammesso di aver sempre votato a destra, Muccino si posiziona probabilmente a sinistra) in realtà complementari. E su questa differenza solo estetica e non ideologica ti quoto in pieno. Nell'indecente siparietto (visto su "Blob") orchestrato in una puntata di "Amici" con i ragazzi della De Filippi che cantano tutta la loro voglia di fare, di saper fare, di esserci, contro tutti i critici e tutti quelli che pensano male, mentre Garrison piange e loro si a "dare il massimo" e a intonare "Yes we can". Beh, in quello sketch, sullo sfondo, appaiono sia il Mocciano Raul Bova sia Muccino. Stesso pubblico, stessi sentimenti. E poi anche nel cognome non è che ci sia molta differenza (Moccia/Muccino). Ma è un pò come la politica che entra nelle nostre case. Un pò come "Caterina va in città". Ma anche qui si rischia il qualunquismo. Non so se è lo specchio di qualcosa di malato. Semplicemente io li sento tutti troppo distanti. Mi sento stanco di tutte queste cose. Ma si può pretendere lo stesso dai tredicenni di oggi? Io porto un piccolo esempio: proprio ieri a casa mia sono venuti i due figlioletti di mia cugina. 10 e 8 anni. Volevano vedere un film. Mentre cercavamo tra i dvd mi hanno chiesto "Notte prima degli esami". Li ho convinti a vedere "I predatori dell'arca perduta". E' stato importante, e non solo per loro.

P.s. Aitana era la mamma del piccolo protagonista di Io non ho paura.

P.p.s. non chiedetemi per quale motivo ci sia "Notte prima degli esami" tra i miei dvd. E' una storia davvero troppo lunga.
10/04/2008 08:44
 
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Io mi vergogno molto e sono stato insultato a lungo per averlo visto al cinema....Il protagonista di nome Sasha e il cane Oliva. Brutto quanto Caos Calmo. Non è questione di ermetismo, come si fa ad aggiungere altro?
Va bene che anche l'immondizia deve essere guardata per poter essere valutata, ma con questo film si fa una gran scorpacciata di spazzatura.
Guardate "il giocatore" con Matt Damon, John Malkovich ed Edward Norton per sciacquarvi la bocca.
Se poi non vi è bastato leggete "il giocatore" di Fëdor Michajlovič Dostoevskij. Per Caos calmo non so proprio come potreste fare....American Beauty?
P.S. Caos calmo sarebbe stato diverso se avessero dato ad Alessandro Gassman il ruolo del protagonista e a Moretti quello del comprimario.
Lo credete anche voi?
[Modificato da cristoforo1977 10/04/2008 08:59]
11/04/2008 19:04
 
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no.
a me "caos calmo" non ha fatto schifo (certo niente di che, soprattutto considerando che la sera prima avevo visto "Persepolis"). riguardo a Moretti, siamo d'accordo che possa recitare solo il ruolo di se stesso. ma questo lo fa benissimo,e non stonava nel film.
Gassman non è malaccio ma per ora continua ad essere più bello che bravo

parlami d'amore è stata una merda a prima vista per tutti a quanto pare: critici, non critici, acritici. non è un caso che abbia visto una delle persone più idiote che abbia conosciuto leggerne il libro "ispiratore"... (non so se Zinzan l'ha detto, ma "parlami d'amore" è prima di tutto un libro, scritto dal mocciolino due anni fa con una certa Carla vangelista)
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Vorrei chiarire una cosa.Non ho assolutamente intenzione di accontentarmi.I "non è un granchè" non sono ciò che mi aspetto da un film che tra l'altro vado a vedere al cinema.Per quanto riguarda il recitare i panni di noi stessi lo hanno fatto anche Clady e Costantino Vitagliano.
Io ho bisogno di valore aggiunto, che un attore con vis tragica faccia ridere e viceversa.Tarantino(può anche non piacerti) ha detto di Old Boy(può anche non piacerti) "Avrei voluto girarlo io".Riesci a quantificare la forza di questo complimento?
Ormai sono stati sgamati tutti...Guerra in Iraq, Condizione ai limiti delle donne musulmane,Film sulla seconda guerra mondiale...volete fare un film di guerra?Provate a farlo sulla terza...Sforzatevi,fatemi vedere qualcosa che io non avrei potuto mai neanche lontanamente immaginare.
Alessandro Gassman ha purtroppo la sfortuna di essere bello.La sua forza nasce dal fatto che è continuamente tirato in ballo il confronto con un padre come il suo.E lui in ogni modo cerca di essere all'altezza.Ha alle spalle scuole di teatro e gavette impressionanti.Probabilmente se potesse spettinarsi la faccia lo farebbe a vantaggio di una visione dell'attore più equilibrata.
P.S. Ad essere onesti un bel film di guerra esiste...davvero meraviglioso...è pregno di valore aggiunto...LA SOTTILE LINEA ROSSA.
12/04/2008 01:19
 
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chiarisco una cosa pure io: a me moretti piace. anche come attore, ma soprattutto credo che abbia fatto film pregevoli. io sono un po' meno estrema di te, in genere se vado a vedere un film al cinema evito le cose che so non mi piaceranno (anteprime a parte), però può capitarmi di sopravvalutare un film. considerando il livello attuale del cinema italiano (in fondo tarantino aveva ragione), o almeno di quel cinema che viene incentivato, ben ditribuito, pubblicizzato, "Caos Calmo" è un film discreto.

io non so se Gassmann sia un grande attore...aspetto ancora di vederlo nel ruolo di protagonista in un film di spessore, in effetti. sicuramente tra i figli "d'arte" si difende dignitosamente, ma non sembra avere quella gamma di sfumature attoriali che mi colpiscono
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Ho sentito parlare del film con moretti soltanto in relazione alla scena di sesso girata con la ferrari.(la scena al cinema era a dir poco imbarazzante ed evitabile...pornografia)
Io noto che la mediocrità è galoppante nel cinema italiano per questo bisogna essere estremi.Cercare di sforzarsi nel riconoscere che poi il film tanto male non è, se rapportato al resto,in fondo vuol dire accettare il resto.Tenerlo in considerazione come unità di misura.Io ho sempre in mente come parametri di riferimento "brutti,sporchi e cattivi","i soliti ignoti"...etc solo in questo modo il palato non si atrofizza o si abitua all'idea del
"livello attuale del cinema italiano".Probabilmente decidere di partecipare soltanto come comparsa o di non partecipare affatto a film del genere è una scelta,gassman è già immolato al teatro,il cinema è uno sfizio.
14/04/2008 20:23
 
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dici? eppure quando auguro una felice dipartita (dal mondo del cinema o dal mondo terreno, a scelta) dei muccini, di moccia, dei figli d'"arte" incapaci (violante violenta, de sica, ect..), dei veronesi, pieraccioni, de sica, ect...tutti riuniti in un bel salottino per una festa modaiola su una terrazza del centro di roma, magari per mano di un terrorista matto...mi dicono che sono un po' estrema
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14/04/2008 21:40
 
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bè è fatta allora.
Compro un manuale del tipo "terrorismo for dummies", mi dai un paio di settimane e sarò io il tuo terrorista matto.

"Alcune persone non impazziscono mai. Che vite davvero orribili gli tocca vivere." Charles Bukowski
03/08/2008 20:27
 
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Re:
zinz@n, 25/02/2008 13.32:

Aspè, frena. Io non ho scritto da nessuna parte di aver trovato un qualsiasi tipo di originalità in Silvio Muccino. Nè come sceneggiatore, nè come attore, nè come regista. Anzi.



hai ragione, ho riletto bene il tuo primo intervento. mi scuso.non avevo letto bene...
chissà se il pasionario cristoforo sarà in grado di fare e dire lo stesso..

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dai impegno ragazzi è passionario.
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