paradossalmente è il primo film di Ermanno Olmi che vedo - per lo meno da quel che ricordo.
e pare che sarà l'ultimo. Film molto affascinante visivamente, ma che si incarta spiegando a parole ciò che mostra. L'atto del protagonista così diviene un assunto, un dogma antidogmatico poco radicato e poco credibile. i dialoghi sono completamente straniati, sospesi tra il grottesco para-dialettale che ho apprezzato in molti film di bellocchio e la limpidezza del doppiaggio.
Il libro -sacro- qui è visto come l'anti-vita, l'anti-religione viva ed è simbolo di una religione morta, solo pensata e lontana dalla carne. E' un concetto ambiguo e attualmente anche un po' pericoloso, che mi ricorda in parte le recenti esternazioni pro-ratzinger di un vecchio punkettone-ex comunista contro "i falsi dei" della scienza e del progresso. Pericoloso perchè, prima dei libri, e prima della scienza e del progresso "vero" mi sembra che i falsi dei succhiasangue e succhiacervello siano altri
i simpatici mi stanno antipatici, i comici mi rendono triste
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